Auto storiche e auto d’epoca sono la stessa cosa? Cosa distingue queste due tipologie di auto?
Spesso, infatti, si usano indifferentemente entrambe le definizioni per indicare auto vecchie di qualche decennio. È, invece, importante distinguere e saper classificare i veicoli, perché ciascuno di essi è sottoposto a un diverso regime normativo, come specifica l’art. 60 del Codice della Strada.
Auto d’epoca
Il comma 2 dell’art. 60 specifica infatti che “rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione.” Questi veicoli sono iscritti in un elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
Dunque, l’auto d’epoca ha un valore collezionistico e come tale non può essere utilizzata su strada per uso quotidiano, anche perché è cancellata dal PRA.
Quali sono i requisiti per poter definire un’auto d’epoca? I veicoli devono essere stati costruiti da almeno trent’anni anni ed essere sottoposti al vaglio di un tecnico della Motorizzazione Civile, che deve valutarne la rilevanza storica e collezionistica. Non tutte le auto datate possono essere considerate auto d’epoca, ma soltanto alcuni modelli di interesse storico segnalati in un apposito registro.
Il proprietario può esibire il suo veicolo d’epoca in occasione di mostre, raduni, parate o altri eventi autorizzati dall’Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile, previo rilascio di un foglio di via e di una targa provvisoria, oppure esporla in un museo.
Auto storiche: requisiti
Auto storiche dopo quanti anni? Si considerano auto storiche quelle auto di interesse storico che siano state costruite da almeno 20 anni. A differenza delle auto d’epoca, le auto storiche possono circolare su strada se in possesso dei requisiti tecnici.
Si trovano molte auto storiche in vendita, sono auto storiche usate, italiane o americane. Fanno gola a molti collezionisti e appassionati. Prima di acquistarle consigliamo sempre di farsi un’idea dell’iter normativo e verificare che le auto abbiano tutti i requisiti di storicità.
Il riconoscimento del veicolo come auto storica viene sancito dall’iscrizione dello stesso ai registri dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI). Perché un’auto possa essere accettata è importante che la stessa rispetti alcuni requisiti: il modello deve essere stato identificato dall’ASI come modello di interesse storico; lo stato del veicolo deve essere conforme all’originale e ogni elemento (pelletteria, rifiniture ecc.) deve essere in buono stato di conservazione. Dunque, se telai e carrozzeria sono conformi al modello originale, il motore è a posto e gli interni e la pelletteria sono integri, verrà rilasciato l’Attestato di datazione e storicità.
Per la circolazione su strada sono ammesse alcune deroghe: se il modello originale non prevedeva cinture di sicurezza si può circolare senza, e non è obbligatorio l’uso delle luci di posizione. Questi veicoli, una volta rilasciata la carta di circolazione, sono sottoposti all’obbligo biennale di revisione.
Possono essere iscritte al registro anche le auto radiate dal PRA perché prive di documenti (come le auto storiche abbandonate) o perché radiate, se posseggono i requisiti richiesti.
Un ultimo aspetto: auto storiche e bollo, sai coma funziona? Ai fini fiscali, secondo la legge di stabilità del 2015, pagano il bollo le auto storiche che abbiano un’età compresa tra i 20 e i 29 anni.
Per la tua auto storica o auto d’epoca sfrutta l’esperienza e la consulenza della nostra ditta NICOLINI BRUNO snc.