Dall’inglese to tune (regolare, mettere a punto), il tuning è la pratica di modificare un veicolo a due, tre o quattro ruote personalizzandolo con accessori e rifiniture sia a livello estetico che a livello meccanico. Questo comporta una modifica più o meno consistente degli standard di produzione del veicolo stesso, fino a renderne necessaria una nuova richiesta di omologazione auto.
Le modifiche possono riguardare gli impianti audio, come anche la carrozzeria e persino il motore. Gli scopi possono essere molteplici: dalla semplice volontà di dare un’impronta estetica personale al veicolo, alla modifica effettuata sul veicolo per renderlo competitivo in gare e competizioni.
Omologazione auto e tuning
Ma è necessario chiedere l’omologazione per ogni modifica? Facciamo un po’ di ordine e capiamo bene, innanzitutto, la differenza tra tuning estetico e tuning meccanico.
Tuning estetico
Il tuning estetico comprende tutti quegli interventi atti a personalizzare un veicolo, effettuati su carrozzeria e interni senza alterazione della meccanica. Ad esempio: modificare il colore della carrozzeria, oscurare i vetri ecc. Ma aggiungere elementi che possono alterare la prestazione dell’auto, come cerchi maggiorati, è un intervento che già sconfina nel tuning meccanico.
Rientra nel tuning estetico anche il wrapping, ossia la personalizzazione estetica di un’auto tramite apposizione di una pellicola (si usa per loghi e sponsor).
Tuning meccanico
Il tuning meccanico coinvolge, come è facile intuire, la meccanica stessa del veicolo. Dunque, il motore, l’impianto frenante e il telaio con le sospensioni.
Un settore a parte è quello del tuning audio, ricercato da chi desidera fornire alla propria auto delle prestazioni audio particolari.
Gli appassionati del settore classificano gli interventi di tuning in base a quanto stravolgono il veicolo di partenza. Ecco allora 3 livelli: il soft tuning (di norma solo estetico), l’hard tuning (anche meccanico), l’extreme tuning (con modifiche importanti al veicolo).
In Italia le legge prevede restrizioni circa l’entità delle modifiche che è possibile apportare alle auto, sia a livello estetico sia a livello meccanico.
Tuning meccanico
Il tuning meccanico coinvolge, come è facile intuire, la meccanica stessa del veicolo. Dunque, il motore, l’impianto frenante e il telaio con le sospensioni.
Un settore a parte è quello del tuning audio, ricercato da chi desidera fornire alla propria auto delle prestazioni audio particolari.
Gli appassionati del settore classificano gli interventi di tuning in base a quanto stravolgono il veicolo di partenza. Ecco allora 3 livelli: il soft tuning (di norma solo estetico), l’hard tuning (anche meccanico), l’extreme tuning (con modifiche importanti al veicolo).
In Italia le legge prevede restrizioni circa l’entità delle modifiche che è possibile apportare alle auto, sia a livello estetico sia a livello meccanico.
Omologazione auto tuning: quando devi chiederla
Ci sono delle modifiche che possono essere eseguite su un’auto abbastanza facilmente, senza che si debba passare al vaglio di commissioni tecniche.
Quali sono le modifiche che non richiedono omologazione? Le modifiche come l’aggiunta della barra duomi, l’aggiunta di minigonne e spoiler (entro i limiti previsti per garantire visibilità), l’oscuramento dei finestrini posteriori e del lunotto posteriore non richiedono modifiche sul libretto.
Altre modifiche devono essere riportate sul libretto e, alcune, possono essere eseguite solo da officine autorizzate: il sistema ruote si può modificare ma è necessaria l’omologazione se si usano gomme di misure diverse rispetto a quelle previste; l’impianto a gas va eseguito da un’officina, così come modifiche sull’impianto luci dell’auto.
Nel caso di modifiche effettuate con pezzi omologati, bisognerà richiedere e ottenere l’omologazione delle parti modificate, avere l’approvazione del Ministero dei trasporti e, infine, riportare le modifiche sulla carta di circolazione.
Mentre le modifiche meccaniche e l’aggiunta di pezzi artigianali (non omologati) possono richiedere una lunga trafila che ha come scopo la richiesta di classificazione del veicolo come “esemplare unico” o fuoriserie.
In questi casi un’alternativa è passare per il TUV (organo certificatore tedesco di auto omologate) che ha sede anche in Italia e che riuscirà, dopo collaudi e test un po’ cari, a farvi ottenere, se i test sono positivi, l’agognata omologazione.
Si tratta di pratiche un po’ lunghe ma non impossibili. Contattaci per avere un parere e un preventivo!
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