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Chi acquista un’auto storica, spesso, ha di fronte a sé un vuoto documentario che richiede venga avviata la procedura di immatricolazione dell’auto storica o reimmatricolazione.

Le auto storiche rappresentano un settore di nicchia ancora oggi molto vivo grazie ad appassionati e amanti dei motori che, di fronte ad auto come un’Alfetta , a una Fiat 127 o a una Volvo 480 proprio non sanno resistere.

È importante ricordare che un’auto, per essere definita storica, deve rientrare tra quelle elencate nella lista ufficiale dei modelli ritenuti di interesse storico, quando queste abbiano meno di 40 anni. Mentre tutte le auto immatricolate da oltre 40 anni sono considerate auto storiche.

Come accennavamo, chi si trova ad acquistare un veicolo che risale a qualche decennio fa si trova facilmente di fronte alla possibilità di dover assolvere a mille disbrighi a causa della perdita della documentazione: targa, libretto di circolazione, certificato di proprietà, sono alcuni dei documenti di cui il veicolo storico potrebbe non essere fornito.

Nel caso in cui l’auto abbia targa e documenti originali, dopo aver richiesto l’estratto cronologico al Pubblico Registro Automobilistico ed aver documentato che il veicolo rientra tra quelli di interesse storico tramite certificazione ASI, basterà effettuare un collaudo della vettura presso la Motorizzazione Civile che ne autorizzerà o meno la circolazione su strada.

Immatricolazione auto storica senza targa o documenti

Quando mancano targa e documenti, o anche solo uno di questi due elementi, è necessario seguire una procedura più complessa, che prevede tempi di attesa atti a verificare il sussistere di tutte le condizioni.

Questo è il caso della classica auto acquistata da un privato o da un rivenditore (carrozziere, demolitore ecc.). L’iter, piuttosto articolato, parte dai dati disponibili, come il numero di telaio, per accertare, per prima cosa, che l’auto non sia rubata.

La prassi prevede la denuncia di scoperta del veicolo presso il Comune in cui è stato trovato e la presentazione di una documentazione che attesti il passaggio dal venditore all’acquirente. Se il venditore è un demolitore, basta la fattura di acquisto, se è un privato, serve una dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte dell’acquirente.

È poi necessario rivolgersi all’ASI o ad altro registro auto storiche per ottenere un certificato che attesti le caratteristiche tecniche del veicolo (il certificato di rilevanza storica auto asi), previa iscrizione ASI dell’auto.

Una volta ottenuta tutta la documentazione è possibile procedere alla reimmatricolazione del veicolo, al quale verrà assegnata, dunque, una nuova targa. Una volta ottenuta l’immatricolazione, sarà possibile procedere con tutte le altre procedure, come l’assicurazione auto storica.

Un veicolo può anche essere radiato dal PRA anche quando il proprietario non abbia provveduto al pagamento delle tasse automobilistiche. In questo caso il veicolo risulta radiato ma non è necessario, se viene acquistato e si vuole far circolare di nuovo, procedere con la reimmatricolazione.

Secondo la legge n. 289 del 27/12/2012, art. 18 comma 1 è possibile iscrivere al PRA il veicolo previo pagamento delle tasse relative agli ultimi tre anni maggiorate del 50%.

Se hai un’auto storica o stai pensando di acquistarne una, contattaci per avere più informazioni. La nostra ditta Nicolini Bruno snc è in grado di fornire assistenza completa dal reperimento dell’auto fino alla sua reimmatricolazione, mettendo a disposizione la competenza maturata in decenni di esperienza.