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Importazione veicoli esteri e normativa: come districarsi tra le leggi e poter guidare in tutta tranquillità sulle strade italiane un veicolo acquistato all’estero?

Quando si acquistano auto di importazione queste, per poter circolare sul territorio italiano, devono essere immatricolate e quindi fornite di targa italiana. Le autovetture di importazione devono essere, in buona sostanza, sottoposte a una nazionalizzazione auto attraverso l’attribuzione di una nuova matricola.

L’importazione auto può avvenire da un paese che appartiene all’Unione Europea (UE) oppure da un paese extra-europeo (extra UE). Dunque, per le importazioni auto dalla germania come dalla Russia sarà necessario procedere all’immatricolazione in Italia.

Alcuni paesi rendono più semplici e convenienti le procedure di vendita in Italia, come ad esempio la Germania. Non a caso le automobili importate dalla germania sono tra le più ambite quando si tratta di acquistare all’estero.

Nel caso di veicoli UE, per procedere all’immatricolazione e all’iscrizione al PRA, si può utilizzare lo Sportello Telematico dell’AUtomobilista (STA), con un notevole risparmio di tempo sulle procedure.

Nel caso di veicoli extra-UE non è possibile e si deve fare prima l’immatricolazione alla motorizzazione civile e poi l’iscrizione al PRA entro 60 giorni dall’immatricolazione.

Importazione veicoli nuovi e usati UE

L’acquisto di auto estere può riguardare sia veicoli nuovi sia veicoli usati. Questa distinzione è molto importante ai fini fiscali. Vediamo perché.

Per veicoli nuovi si intendono:

  • veicoli appena usciti dalla fabbrica e mai immatricolati
  • veicoli immatricolati in un paese UE che non hanno percorso più di 6mila chilometri ed sono stati ceduti prima di 6 mesi a partire dalla data di prima immatricolazione nello stato estero

Da un punto di vista fiscale l’acquisto dell’auto nuova comporta il versamento dell’IVA in Italia tramite il modulo F24.

I veicoli usati, sono quelli i cui parametri indicati sopra superano i limiti segnalati (6 mila chilometri e 6 mesi). In questo caso l’IVA si dovrà versare nel paese in cui l’auto viene acquistata.

Tuttavia, se si acquista l’auto da un privato, e solo tra privati, il pagamento dell’IVA non è dovuto in nessun paese. Questo rende particolarmente appetibile la pratica di un acquisto tra privati.

Importazione auto: come tutelarsi

Per evitare che venditore o acquirente si presentino come “falsi privati” per evadere il pagamento dell’IVA, è obbligatorio, prima di fare richiesta di immatricolazione, comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati anagrafici dell’acquirente della vettura, che deve esserne anche l’intestatario, i dati anagrafici del venditore estero e i dati del veicolo acquistato.

Se l’acquisto avviene tramite concessionario sarà questi, tramite agenzia, ad occuparsi della immatricolazione, del pagamento dell’IVA e di tutte le pratiche necessarie. In ogni caso, per evitare truffe, è sempre bene chiedere di prendere visione dell’F24 con il quale il venditore deve aver assolto al pagamento dell’IVA. Sul modulo deve essere riportato chiaramente il numero di telaio della vettura che si sta acquistando.

In questo caso il supporto di un’agenzia specializzata e con esperienza nel settore, come la NICOLINI BRUNO snc rappresenta una tutela per l’acquirente.

Diversamente, il privato è tenuto a reperire personalmente tutta una serie di documenti necessari all’immatricolazione italiana, di occuparsi della loro eventuale traduzione (nei casi previsti), di verificare che il veicolo sia stato radiato dagli archivi automobilistici del paese di provenienza, di iscrivere il veicolo al PRA e così via.